Il 22 Gennaio scorso è stato pubblicato il report INAIL “I dati sulle denunce da Covid-19”, contenente i dati nazionali degli infortuni da Covid 19, aggiornati al 31 dicembre 2020.
Il report riguarda solo gli infortuni da Covid-19 denunciati dalle categorie professionali assicurate dall’INAIL e non tiene conto, ad esempio, dei lavoratori con partita IVA, che sono esclusi dal conteggio.
LE DENUNCE DI INFORTUNIO
Il monitoraggio alla data del 31 dicembre 2020 rileva 131.090 denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19.
Di queste, 75.500 sono avvenute nel trimestre ottobre-dicembre (il 57,6% del totale da inizio pandemia), a testimoniare come la “seconda ondata” dei contagi abbia avuto un impatto superiore rispetto la prima (tra marzo e maggio le segnalazioni sono state 50.500, il 38,5% dei casi complessivi).
Il mese peggiore è stato novembre con 36.000 denunce di infortunio da Covid-19. Al contrario i mesi estivi hanno visto un ridimensionamento del fenomeno, con giugno, luglio e agosto al di sotto dei 1.000 casi mensili.
Il settore della sanità e dell’assistenza sociale ha registrato la percentuale maggiore di denunce di infortunio da Covid-19 (68,8%).
Dal punto di vista territoriale, le denunce di infortunio si concentrano per il 47,5% nel Nord-Ovest, sono il 23% nel Nord-Est e il 13,8 nel Centro, l’15,7% al Sud e nelle Isole.
Delle 131.090 denunce di infortunio sul lavoro 423 hanno avuto esito mortale e, di queste, il 25,2% rientrano nel settore della sanità e dell’assistenza sociale.
I dati riportati nel rapporto INAIL evidenziano l’importanza per le Aziende di una scrupolosa attuazione dei protocolli anti contagio, indicati nelle norme per il contrasto del COVID 19, al fine di garantire la salute e sicurezza dei Lavoratori e la tutela dell’Impresa e dei suoi Responsabili.
FONTE
I dati sulle denunce da COVID-19 (monitoraggio al 31 dicembre 2020)